Sant'Anna: l'insediamento
Sant'Anna di Chioggia è una località posta a 9 km circa a sud di Chioggia, tra due fiumi, il Brenta e l'Adige. Il clima è piuttosto umido, caldo d'estate e freddo d'inverno.
Parte del suo territorio mutò d'aspetto, quando nel Seicento, un certo numero di coloni provenienti dalle province più vicine iniziarono, con l'aiuto dia alcune famiglie del luogo, una lenta ma decisa opera di bonifica agricola.
Originariamente la zona era un lembo di macchia mediterranea ben conservato, dove l'essenza legnosa più caratteristica era il leccio. In prossimità dei due fiumi v'erano stagni ricoperti di piante acquatiche, dove la fauna selvatica trovava un luogo ideale di soggiorno.
L'origine della Parrocchia
Le prime notizie e documenti storici della Parrocchia si Sant'Anna e San Gaetano risalgono al 1704, anno in cui fu completata la costruzione della vecchia chiesa. Alla spesa concorsero lo Stato Pontificio, la Diocesi di Chioggia e, in parte, le modeste famiglie dei coloni residenti nella zona.
Con decreto del 18 gennaio 1704 il vescovo di Chioggia Mons. Antonio Grassi erigeva la Parrocchia di Sant'Anna e San Gaetano, smembrandola dalla cura d'anime del Duomo di Chioggia. La piccola "pieve" iniziò così autonomamente la propria vita di comunità di fede.
Il governo austriaco, in seguito, si prese cura anche delle precarie condizioni sanitarie della popolazione inviando a S.Anna alcuni medici.
La Chiesa Antica
Il tempio antico, costruito in proporzione delle necessità del tempo, presentava ad Est una facciata dalle linee semplici, con un bel portale sormontato da un grande finestrone semicircolare. Ai fianchi dell'edificio si aprivano, come al presente, due eleganti cappelline poligonali. L'interno aveva, come oggi, un aspetto composto che favoriva il raccoglimento. Ma non mancava di particolari e strutture che davano un tono di vivacità ed insieme servivano all pietà e alle funzioni liturgiche, come la loggia riservata ai cantori e le rientranze murali necessarie per accogliere le nicchie in cui erano sistemate le statue dei santi Rocco, Antonio, Gaetano, Sebastiano, Giovanni Battista, la Vergine del Rosario e la patrona Sant'Anna.
L'opera di maggiore spicco e di stupenda fattura è quella che oggi si ammira sulla parete di fondo della nuova chiesa: la "Gloria di Maria", incoronata Regina dalle Persone della SS. Trinità. Il gruppo ligneo era situato, nella chiesa antica, sulla parete dell'altar maggiore. Il soffitto era modestamente decorato: nella parte centrale si ammirava un interessante affresco datato 1785.
La chiesa conservava pure un venerato crocifisso che soleva accompagnare tutte le processioni rituali; ora si trova esposto nella cappellina invernale della nuova chiesa. Lungo le pareti erano infisse le iscrizioni marmoree tuttora conservate a ridosso della cantoria.
Attorno alla chiesa antica si andava sviluppando il pese di Sant'Anna che, data la natura del suolo e del paesaggio, con sforzi immani sia adattava all'agricoltura, da cui traeva il necessario per vivere una vita laboriosa, faticosa, povera per molti. Un genere così stentato di esistenza spiega la propensione della popolazione a celebrare con sfarzo, schiettezza e talvolta con espressioni chiassose le rare festività. Quella che si celebrava e si celebra tuttora, con massima solennità, era la ricorrenza di Sant'Anna, il 26 luglio, in occasione della quale venivano organizzati festosi giochi campagnoleschi sopravvissuti fino a pochi anni fa.
Non mancavano purtroppo lutti frequenti e disgrazie nel lavoro sia lungo il corso dei canali e dei fiumi, come della recente strada Romea. Le sepolture avevano luogo nei pressi del campanile, poi, in seguito alle leggi introdotte dal governo napoleonico, il cimitero fu fatto costruire fuori dall'abitato. Il provvedimento comportò, in questo caso, anche una certa utilità, perché nei pressi del campanile fu possibile, data la presenza di acqua potabile, istallarvi qualche pozzo artesiano.
La Chiesa Nuova
Tra i sacerdoti che si sono adoperati per la costruzione materiale e spirituale del paese va ricordato don Luigi Naccari, al cui ingresso in parrocchia, il 9 gennaio 1924, dovette egli stesso provvedere al recupero e al restauro della suppellettile sacra, oltre che della propria abitazione.
Altro sacerdote al quale la comunità di Sant'Anna attesta grande riconoscenza, successore di don Pietro Nordio, fu don Antonio Marcolongo, nato a Pressana (VR) il 23 febbraio 1925 e deceduto in questa parrocchia il 2 ottobre 1990. Nominato parroco nel 1969, portò a compimento il sogno accarezzato dalla popolazione per quasi cinquant'anni: la nuova chiesa.
La posa della prima pietra ad opera di Mons. Giovanni Battista Piasentini avvenne il 27 giugno 1971. il nuovo edificio fu consacrato nel 1973 nel corso di due cerimonie svoltesi giovedì 26 luglio, festa della patrona Sant'Anna, e domenica 29 luglio, sebbene mancante ancora di poche rifiniture.
Il sacro edificio è alto 8 metri, largo 24, lungo 35 e dall'ingresso principale al coro si riscontra un dislivello di 50 centimetri, che consente libera visione a tutti i fedeli. La punta della cuspide arriva a 14 metri d'altezza superando in tal modo quasi tutti i caseggiati della zona. La chiesa ovviamente si ispira a criteri di moderna funzionalità liturgica e costituisce, naturalmente, il vanto del paese.
Il presbiterio provvisto di gradinate è di marmo rosso di Grecia e il paliotto dell'altare, pregevole lavoro ad intarsio di primo barocco del 1600, proviene da una casa patrizia del padovano. L'altare attiguo del Santissimo Sacramento è in onice del Pakistan: la stessa pietra virtuosa servirà pure di ornamento per il Tabernacolo.
Dalla parte opposta è sistemata invece la statua lignea di Sant'Anna con Maria bambina, accanto alla quale sprigiona, per i battesimi,acqua limpida da un pezzo di roccia di Lèvanto. Ultima opera giunta ad abbellire il tempio, donata dalla popolazione per il venticinquesimo del Parroco D.Antonio, è l'originale "Via Crucis", opera del polesano ceramista Masarà.
L'attuale maestoso e accogliente tempio con la sua cuspide svettante al centro della piazza ha sostituito, non soppresso, il vecchio tempio, costruito ancora alla fine del '500, secondo come età solo al romanico S.Martino di Chioggia.
La Parrocchia di Sant'Anna dal primo dopoguerra...
Accanto alle vittime del lavoro e del traffico lungo strade e corsi d'acqua, non sono da dimenticare i combattenti che persero la vita durante la prima e la seconda guerra mondiale. Per ricordare il loro sacrificio nel 1923 venne innalzato il monumento dei Caduti, entro il cui recinto è conservato un cannone da guerra austro-ungarico sottratto al nemico.
Al 31 dicembre del 1936 la popolazione di Sant'Anna risultava di 2927 anime: praticamente come al presente, in forza della recente immigrazione, perché adibita a zona residenziale.
In realtà sul piano demografico si fecero sentire pesantemente le conseguenze della seconda guerra mondiale. Di conseguenza molte furono le perdite, le sofferenze causate dalla fame, dalla paura per le incursioni aeree, dai conflitti tra partigiani e repubblicani assecondati dai tedeschi invasori.
Un grave colpo venne inferto anche all'ambiente naturale, cioè al Bosco Nordio, ad opera dei tedeschi, i quali, per carenza di materiale legnoso, tagliarono le piante che raggiungevano le maggiori dimensioni. Negli anni del dopoguerra, molti abitanti del luogo, ridotti ala miseria, andavano a raccogliere legna nel bosco eludendo la sorveglianza della guardia forestale.
A qualche anno di distanza, mentre ferveva la ricostruzione del paese, vennero intensificati gli scambi commerciali fra l'Italia e i Paesi dell'Europa centrale. I prodotti agricoli e orticoli soprattutto, cominciarono ad essere molto richiesti. Iniziò per Sant'Anna un momento economico favorevole allo sviluppo edile: molte famiglie lasciarono la vecchia casa dove viveva la famiglia allargata, formata da diversi nuclei famigliari conviventi sotto lo stesso tetto, per andare a vivere, a breve distanza, in ambienti più confortevoli, nella dimensione della famiglia nucleare, composta cioè da una sola coppia di coniugi.
...ad oggi
Oggi la popolazione di Sant'Anna supera i tremila abitanti dei quali oltre la metà sono immigrati da Chioggia o da altri luoghi, ma tutti ben inseriti nella comunità parrocchiale, formata da circa 800 famiglie con oltre un centinaio di anziani.
La realtà economica di Sant'Anna è relativamente buona: quelli che non fanno gli ortolani (e sono la maggioranza) si dedicano a qualche attività artigianale o sono pendolari. La nostra è una frazione di Chioggia in continua espansione e in attesa di risposte soddisfacenti in termini di servizi e d'impiego culturale.
Infatti la gente di Sant'Anna ha un forte senso di appartenenza alla terra, alla propria cultura e alle tradizioni. Molte sono ormai le occasioni di socializzazione, di incontro, di scambio culturale che pian piano creano un vero amalgama tra residenti da sempre coi nuovi abitanti.
Un notevole motivo di orgoglio paesano è costituito da quella bella struttura che accoglie i bambini di Sant'Anna e che va sotto il nome di "Scuola materna di Sant'Anna", scuola diretta dalla Congregazione delle Suore di Santa Chiara di Fiuggi. Nella parrocchia è pure presente la Casa "Madonna del Divino Amore", una casa di spiritualità, di incontri, di convegni e di ritiri.